Black Mirror, celebre ed ormai nota serie di casa Netflix, é una tra le più influenti ed eccellenti serie della piattaforma del CEO Reed Hastings.
Sbarcata nella piattaforma nel 2011, Black Mirror è una serie che ormai vanta innumerevoli episodi a tema futuristico e di interazione uomo-macchina.
La struttura della serie Netflix è composta da episodi a sé stanti. Gli stessi, raccontano in maniera distopica il rapporto tra la tecnologia e l’uomo.
Impossibile negare che sia una delle principali fonti di netflixopatia…
Se in un detto, la bionda colpisce e la mora rapisce, Black Mirror invaghisce lo spettatore e lo tiene incollato episodio dopo episodio. Lo spettatore viene coinvolto in un cocktail di storie a tema vario. Ogni storia è unica nel suo genere.
È seguitissima ed amata da un innumerevole e considerevole pubblico di tutte le età. Sa incredibilmente lasciare il segno, episodio dopo episodio, storia dopo storia.

È l’archetipo del 1984 di Orwell, con visione futuristica…
Per chi non lo conoscesse, 1984 è un libro fantascientifico scritto da George Orwell. È uno scrittore britannico nato a inizio del 1900; 1984 è una tra le opere letterarie più note.
Tranquilli, niente spoiler! L’opera racconta un mondo distorto e con regime assolutistico. Le persone immerse in quel mondo vengono tenute d’occhio e dirette da una figura, soprannominata Grande Fratello. Il Grande Fratello (no, non quella roba trash) dispone e decide come devono vivere le persone. Il romanzo vede in particolare modo una figura, che vuole cercare ad ogni modo di opporsi al regime.
I più attenti avranno notato una particolarità, ovvero la data nel titolo… 1984. Per scelta dell’autore la data è stata invertita, dando quindi idea che l’ambientazione della opera é in periodo di guerra.
I temi nell’Orwell e in Black Mirror sembrano così futuri, eppure sono così attuali.
È un connubio di eventi in cui risulta molto difficile definire un genere… Dal thriller, al fantascientifico… Distopico… Ad oggi non hanno definito un genere che sappia definire in una unica parola questo masterpiece di casa Netflix.
Controllo e manipolazione psicologica, distorsione di massa, alienazione… Sono solo lo 0,0005 di tematiche che vengono trattate in Black Mirror.
Da come avrete sicuramente capito non c’è solo una unica definizione per dire cos’è Black Mirror…
Varia da persona a persona. C’è chi è più fedele alla tecnologia, e chi la vede come il male assoluto.
È, sì, interessante vedere come viene tematicizzata la tecnologia in Black Mirror, ma si dovrebbe solo considerare come spunto di riflessione.
Siamo costantemente circondati dalla tecnologia, e dai progettisti risulta difficile prevedere ogni minimo utilizzo imprevisto.
Ultimamente risulta anche difficile stabilire, in caso di uso scorretto di una tecnologia, dove è la responsabilità del progettista e dove quella dell’utente.
Facciamo un esempio banale.
Negli smartphone che sicuramente avrete, molte volte nel retro avete la fotocamera, accompagnata da un flash. Il flash in origine é stato concepito come una tecnologia per illuminare ed evitare scatti sottoesposti.
Un utente, però, può utilizzarlo come torcia… Ecco un utilizzo non inizialmente concepito. Il flash della fotocamera dello smartphone è comodo: non dovete portarvi dietro una torcia, ed è più ergonomico.
Non avete un flash? Niente paura… Avete il touch screen! Quello vi serve per vedere i contenuti nel telefono (uso inizialmente concepito).
Il sopracitato è composto da una innumerevole quantità di pixel. I pixel dello smartphone producono luce. Bam, ecco fatta una torcia per vedere meglio (uso non inizialmente concepito).
Cristallino è che con questo esempio banale, gli usi sono prettamente limitati.
Immaginatevi di espandere usi non previsti ad altre tecnologie… Ciò implica che come per magia vi renderete conto della complessità del tema.
Speriamo che questi spunti siano un buon inizio per riflettere come usare correttamente la tecnologia. Come definireste voi Black Mirror? E la tecnologia? Che rapporto avete con la tecnologia?