Privacy e Sicurezza. Numerosi sono gli scandali accaduti in termini di Privacy e Sicurezza in questo ultimo decennio. Fughe di dati praticamente in ogni dove.
Ancora noto è il recentissimo caso di Facebook Analytica accaduto nel 2018, con una ingente vendita di dati a terzi dal colosso idea di Mark Zuckerberg.
Prima di registrarci in qualsiasi piattaforma, dovremmo prima valutare una molteplicità di fattori…
Che cosa carico in quella piattaforma? Sarebbe una cosa che farei in pubblico? Mi farebbe piacere che un estraneo veda ciò che metto?
Sono solo la punta dell’iceberg di una serie di domande, interrogativi che dovremmo porci, per tutelare il più possibile noi stessi e chi ci circonda.

La concezione di Privacy negli anni è cambiata, a seguito di tutte le innovazioni.
Anni fa era difficile pensare di pubblicare tutta la nostra vita su una moltitudine di byte.
Il motto “pensare prima di scrivere e pubblicare” si sta sfumando. Il senso di riservatezza pure. Personalmente, dovremmo prestare più attenzione a ciò che carichiamo in un social, che sia una stupidaggine o una cosa di più rilevanza.
Recente è il caso di varie lamentele poste verso TikTok, ex Musical.ly. Alcuni soggetti hanno messo in auge un problema, ovvero la non sicurezza delle allocazioni dei dati.
Non dimentichiamo anche il tailor marketing…
Questa è una visione prettamente soggettiva, ma ha un che su cui riflettere. Vi piacerebbe che un algoritmo vi conosca meglio di come voi vi conoscete? Perdonate il gioco di parole.
Mostrarvi il prodotto giusto al momento giusto, è una forma di pubblicità personalizzata, da persona a persona. Vi chiederete voi: e come fanno? Niente di più semplice.
Le vostre attività vengono tracciate, viene tenuto conto di quello che cercate, come lo cercate e con che frequenza. Tramite una semplice digitazione di tasti e un invio, un algoritmo sa più o meno chi siete, le vostre attitudini e come vi relazionate col mondo.
Se ve lo state chiedendo, si, alcuni algoritmi tengono conto anche di quello che pubblicate sui social.
La intelligenza artificiale piano, piano, buono buono, sta facendo passi da gigante. I livelli di profilazione stanno raggiungendo un grande traguardo di profilazione.
Da “grafico”, dovrei totalmente astenervi dal dire queste cose, però è anche interessante evidenziare molti aspetti a cui a volte non diamo molta rilevanza.
Black Mirror, serie televisiva targata Netflix, può essere un ottimo spunto di riflessione sull’interazione uomo-macchina.
Ma non siamo troppo catastrofisti…
Tuttavia, chi naviga in internet, deve essere totalmente consapevole di ciò che fa, e di come vengono trattati i suoi dati, per un utilizzo consapevole delle piattaforme.
Se a tutti voi fa piacere che un algoritmo sappia ancora meglio di voi come siete fatti, nessun problema. L’articolo voleva dare solo un punto di riflessione.
È sempre bene avere in testa e “sul tavolo” le conseguenze di ciò che si fa in internet. Vivere nella ignoranza, non è di aiuto… Tuttavia non bisogna neanche essere catastrofisti: citando un meme, tutto dovrebbe essere perfectly balanced as it has to be.