Se si parla di videogiochi con gli zombi alla maggior parte dei gamer verrà in mente la saga di Resident Evil che Capcom pubblicò sulla prima PlayStation il 22 Marzo del 1996 ma l’attuale panorama ludico comprende decine di titoli per tutti i gusti. Andiamo a vedere i titoli più conosciuti e giocati su console.
L’origine dell’epidemia.
Quando arrivò in Italia Bio Hazard fu ribattezzato Resident Evil e a causa dei suoi contenuti violenti fu aspramente criticato nonostante il rating PEGI 18 lo etichettasse come un titolo dedicato ad un pubblico adulto.
Tutta questa pubblicità gratuita fece schizzare alle stelle le vendite del gioco e ad oggi Resident Evil è il brand che vanta più numero di 30 titoli in commercio. Nello sparatutto in terza persona di Capcom è possibile impersonare Chris Redfield & Jill Valentine, due agenti speciali dello S.T.A.R.S. che si rifugiano aĺl’interno di una villa dopo essere sfuggiti all’attacco di un gruppo di animali selvatici particolarmente aggressivi. L’ inventario a disposizione consente di portare con sé una manciata di oggetti e poche munizioni che dovranno essere centellinate per poter sopravvivere agli zombi e alle altre creature modificate geneticamente da un virus creato dalla Umbrella Corporation. I modelli poligonali dei personaggi sì muovono su sfondi pre renderizzati e donano al gioco un aspetto cinematografico. Esattamente due anni dopo arriva Resident Evil 2 (Bio Hazard 2) in cui i protagonisti, Leon Kennedy e Claire Redfield, sorella del Chris, dovranno fuggire da una Raccoon City infestata dalle creature mutate dal G-Virus prima che la Umbrella decida di nuclearizzare la zona per nascondere il proprio coinvolgimento nell’epidemia. In questo sequel Capcom offre al giocatore la possibilità di completare due scenari con percorsi differenti e di sbloccare due personaggi aggiuntivi con cui rigiocare l’avventura. Un anno dopo ritroviamo Jill Valentine a fuggire da Raccoon City e dalle grinfie di Nemesis, una delle creature della Umbrella, che per tutta la durata dell’avventura inseguirà la protagonista con intenzioni poco amichevoli. Claire Redfield e Leon Kennedy torneranno rispettivamente in Resident Evil: Code Veronica, che sarà il primo gioco interamente poligonale, e in RE 4, che introdurrà una nuova visuale alle spalle del protagonista. I capitoli 5 e 6 snaturano le origini del titolo presentando meccaniche più simili a quelle di uno sparatutto mentre gli spin off RE: Revelation ampliano la trama ambientando due avventure su una nave e su un’isola in cui la Umbrella svolge i suoi esperimenti genetici. Queste due nuove avventure tornano alle atmosfere dei primi titoli con e arriviamo al 2017 quando Capcom spiazza tutti introducendo in RE 7 la visuale in prima persona e il al VR (Vitual Reality) tramite l’utilizzo di Oculus Rift, la nuova periferica Sony per la realtà aumentata. Il protagonista del gioco non è nessuno dei quattro iconici personaggi che sì sono alternati finora ma le atmosfere e la giocabilità tornano ad essere quelle di un survival horror. Il brand ha generato vari sequel, alcuni sparatutto in soggettiva fruibili anche con la Gun-Con, titoli co-op, alcuni spin-off e svariati DLC in cui i quattro personaggi principali si alternano o fanno brevi comparse. I primi tre leggendari capitoli usciti sulla prima PlayStation, che sono tra i 10 migliori survival horror pubblicati, sono stati oggetto di remake per poter essere rigiocati sull’attuale generazione di console.
Armi fai da te.
Ma Capcom non è solo Resident Evil e nel 2006 pubblica Dead Rising, un divertente survival horror in cui il foto reporter Frank West, si ritrova bloccato nel centro commerciale di Willamete durante un epidemia che trasforma quasi tutti gli abitanti in zombi famelici. Non essendo un poliziotto e tanto meno un agente speciale il protagonista sì affiderà al crafting per creare armi improvvisate con gli svariati articoli presenti all’interno del complesso commerciale. Un altra importante componente di Dead Rising è il tempo visto che il protagonista avrà solo 72 ore per fuggire insieme ai superstiti che deciderà di salvare nel corso dell’avventura e che determineranno alcuni finali alternativi. Il titolo, che si ispira al film Zombi di George A. Romero del 1978 ha avuto alcuni spin off e tre sequel l’ultimo dei quali, Dead Rising 4 riporta Frank West nel centro commerciale di Willamette durante le vacanze natalizie. In DR 2 lo stunt man Chuck Greene dovrà cercare di fermare l’epidemia e procurarsi lo Zombrex, da somministrare regolarmente alla figlioletta infetta per impedirle di trasformarsi in non morta. In Dead Rising 3, uscito in esclusiva per il lancio di Xbox One, Capcom estende la componente di crafting ai numerosi mezzi che si possono guidare nel gioco dando al protagonista, il meccanico Nick, la possibilità di creare veicoli e cingolati in grado di spazzare via interi gruppi di zombi in pochi secondi. In DR 4 Frank West torna a massacrare zombi nel centro commerciale di Willamette ma una grafica nettamente migliora non riesce a compensare una giocabilità vecchia e ripetitiva.
Massacrare zombi in compagnia.
Nel 2008 Valve decide di creare il suo personalissimo survival horror e basarlo sul gioco cooperativo. In Left 4 Dead e nel suo sequel, è possibile giocare in co-op con tre amici per cercare di sopravvivere agli zombi e alle altre terrificanti creature che infestano le mappe di gioco. I titoli sono formati da 4 mini storie, ognuna divisa in 5 grandi scenari, che possono essere portate a termine in qualsiasi ordine. Al termine di ogni scenario si raggiunge una stanza sicura in cui è possibile curarsi, fare scorta di munizioni o cambiare equipaggiamento e ripartire per la zona successiva fino al livello finale in cui un’orda gigantesca di creature non morte cercherà di impedirci di metterci in salvo. Nel gioco di Valve i non morti sono veloci ed in grado di superare ostacoli come porte chiuse e muretti quindi sarà necessario impostare un approccio diverso da quello a cui ci hanno abituati gli zombi lenti ed impacciati di Resident Evil. È presente anche una modalità versus in cui 4 giocatori che impersonano i quattro personaggi umani dovranno combattere contro altri 4 giocatori che impersonando quattro dei boss presenti nella modalità campagna.
Gli zombi di Ubisoft.
Nel 2012 Ubisoft Montreal pubblica Zombi U, un’esclusiva per la nuova console Nintendo. Il giocatore controllerà un personaggio che risvegliatosi senza memoria in uno degli uffici della Metro di Londra riceve da uno sconosciuto le indicazioni per mettersi in salvo. Appena uscito dall’ufficio sarà subito chiaro che gli zombi che infestano la capitale britannica faranno di tutto per impedirci di arrivare all’appuntamento. Durante il nostro tragitto il protagonista verrà a conoscenza di alcuni segreti inerenti l’epidemia e su che fine abbiano fatto alcuni sopravvissuti. La peculiarità del titolo, che è stato convertito per PS4 e Xbox One nel 2015, è che se il protagonista muore durante l’avventura il giocatore dovrà ripartire dagli uffici della Metro con un altro personaggio.
Stato di decadimento.
Nel 2013 Microsoft Studios pubblicò la sua personalissima visione di un mondo post apocalittico flagellato da un virus che trasforma i morti in creature affamate di carne umana. Di ritorno da una battuta di pesca nei boschi il giovane Marcus Campbell scopre che qualcosa ha trasformato quasi tutti i villeggianti in zombi aggressivi. Oltre a cercare armi e risorse per sopravvivere il protagonista dovrà trarre in salvo i superstiti della regione e raggrupparli in comunità che andranno fortificate e costantemente rifornite di cibo e munizioni. Anche i sopravvissuti dovranno essere monitorati per evitare crisi depressive, attacchi di panico o crisi di rabbia che potrebbero stravolgere il delicato equilibrio del gruppo. Le strutture e le barricate costruite per proteggersi potranno essere danneggiate dagli attacchi dei non morti. La mappa di 16 km quadrati può essere esplorata a piedi o al volante dei vari veicoli che in caso di incidenti o urti con gli zombi possono subire danni fino ad essere rese inutilizzabili.
L’isola della Morte.
Nel 2011 Deep Silver pubblica Dead Island, un un survival action in prima persona ambientato sull’isola immaginaria di Banoi. Il titolo sviluppato dai talentuosi ragazzi di Techland ci trasporta ai tropici e ci fa scegliere il protagonista tra un roster di quattro personaggi ognuno dotato di particolari abilità di combattimento.e il proprio set di armi. Il video trailer di lancio è già un piccolo capolavoro e preannuncia perfettamente l’incubo da cui dovremo trarci in salvo. Il mondo di gioco è vasto e completamente esplorabile a piedi o al volante dei veicoli abbandonati qua e là e nasconde alcuni dei progetti di costruzione che ci consentiranno di creare efficaci strumenti di morte combinando remi e machete con batterie o bombolette di gas da campeggio. Per recuperare altri progetti utili a costruire armi sempre più efficaci sarà necessario aiutare i PNG che incontreremo a risolvere alcune missioni secondarie ma per poterle creare ed utilizzarle sarà anche necessario far salire di livello il personaggio selezionato. Zombi sempre più forti e particolarmente aggressivi si frapporranno tra noi e i mezzi di soccorso che dovranno portarci via da Banoi. Il grande successo di pubblico e critica ha spinto Techland a produrre uno spin off, Dead Island Riptide e a mettere subito in cantiere un sequel per la futura generazione di console. Purtroppo dopo anni di sviluppo il progetto è stato cancellato ma dalle sue ceneri nasce Dying Light, un altro survival horror in soggettiva che al crafting di Dead Island unisce l’inedita componente del parkour, un’abilità che sarà indispensabile imparare per sopravvivere alle aberranti mostruosità che ci daranno la caccia dall’inizio alla fine dell’avventura. Nel corso del 2020 dovrebbe uscire il sequel dell’ultima creazione di Techland ma alcuni recenti rumor farebbero supporre che il progetto Dead Island 2 non è stato definitivamente cancellato.
Nazi-zombi.
Il crescente interesse per questo genere di giochi ha indotto Activision ad introdurre una modalità zombi negli ultimi capitoli di Call of Duty. Negli sparatutto in soggettiva sviluppati di Infinity Ward il protagonista oltre a dover fermare la macchina bellica nazista dovrà massacrare orde di zombi creati dagli scienziati del Terzo Reicht per ribaltare le sorti della Seconda Guerra Mondiale. Parallelamente Rebellion crea la sua modalità zombi pubblicando la versione zombi di Sniper Elite, il suo sparatutto basato sul cecchinaggio. In Zombi Army Trilogy e Zombi Army 4 dovremo farci largo in un’ Europa devastata dalla guerra e dalle orde di non morti risvegliati da Hitler a colpi Garand o Mosin-Nagant e di trappole create con mine, granate e oggetti esplosivi disseminati qua e là. Arrivare vivi alla fine di ogni missione richiederà precisione e sangue freddo perché spesso ci ritroveremo circondati da centinaia di zombi o braccati da non morti corazzati o kamikaze esplosivi.
I vaganti di The Walking Dead.
Se si parla di videogiochi con gli zombi impossibile non citare i titoli basati sui fumetti o sulla serie tv di The Walking Dead. Nel mondo post apocalittico creato da Robert Kirkman e Tony Moore i morti si risvegliano come creature che vagano alla ricerca costante di carne umana necessaria a placare la loro insaziabile fame. Esattamente come gli zombi creati da Romero, i vaganti di TWD sono lenti ed impacciati ma i loro limiti sono compensati dal loro grande numero. Lo sanno bene i protagonisti dei vari videogiochi creati su licenza da vari studi di sviluppo. Telltale è la prima a cimentarsi con l’universo narrativo di TWD creando un’avventura grafica basata sull’esplorazione e l’esecuzione di Quick Time Event per sfuggire o vincere gli scontri con i nemici. Anche Activision si cimenta con il brand creando un survival horror in soggettiva basato però sulla serie tv mandata in onda da AMC. Nel gioco potremo impersonare Daryl Dixon, il biker della serie tv armato di balestra ma in un periodo antecedente il suo incontro con Rick Grimes e il suo eterogeneo gruppo di sopravvissuti. Nel titolo sviluppato da Terminal Reality dovremo intraprendere un viaggio alla ricerca del fratello Merle e al contempo cercare di salvare il maggior numero di persone intrappolate o minacciate dai vaganti. Raccogliere munizioni e carburante sarà di vitale importanza per sopravvivere e raggiungere la nostra meta. Il gioco ha qualche difetto ma la giocabilità e le situazioni presentate ripropongono perfettamente le atmosfere della serie tv.
Un gioco morto e sepolto.
Attingere meccaniche da un vecchio classico come Left 4 Dead e riproporle in una veste rinnovata e all’altezza dei tempi poteva essere una buona idee ma qualcosa non dev’essere andato per il verso giusto visto che Overkill’s The Walking Dead è stato un flop commerciale e dopo pochi mesi dalla pubblicazione è stato relegato all’oblio. Eppure esattamente come nello sparatutto in soggettiva di Valve quattro giocatori, ognuno con la propria storia, il proprio arsenale e le proprie abilità devono cooperare per portare a termine i propri incarichi in una Georgetown infestata da zombi d’ogni genere. Proprio come in Left 4 Dead avanzare a testa bassa sparando ad ogni cosa che si muove non è un’idea saggia perché i non morti si muovono a gruppi e lavorare in sinergia con i compagni sarà essenziale per sopravvivere.
Santi & Peccatori.
Nel 2020 Skybound pubblica un survival horror che supporta il VR di Oculus Rift. Il protagonista deve sopravvivere ai vaganti che infestano una New Orleans parzialmente allagata e alle guerre intestine tra le fazioni delle comunità di superstiti.







