La Fortnite Task Force è stata una creazione di Google nei confronti di Epic Games, ma per capire del perché di questa sua azione facciamo qualche passo indietro di quella che è una questione aperta e non ancora chiusa tra Epic e la grande Google.
Epic Games è sempre stata molto indifferente sulle regole riguardanti le percentuali che Google chiede per avere l’app sul suo store, ma per evitare quest’ultimo, con Fortnite decise di bypassare il gioco attraverso il Galaxy App Store, lo store ufficiale appartenete alla casa Samsung.
Secondo alcune carte interne, che sono uscite fuori durante la deposizione di una denuncia da parte di Epic, viene fuori che dentro Google ci sarebbe una Task Force che si occupa di tutto quello che andava storto dentro Fortnite, per poi sbandierarlo ai quattro venti. Infatti grazie a questa Task Force si diffuse la notizia che riguardava un problema di sicurezza nell’app del gioco firmato Epic.
Questa Task Force dedicata a Fortnite aveva il compito di analizzare l’app per trovare intoppi per poi contrastarla. Questo al tal punto di diffondere un problema alla sicurezza dell’app senza rispettare i 90 giorni canonici che Google da a qualsiasi sviluppatore per risolvere il problema di qualsiasi genere. Per non finire Epic accusa Google di utilizzare questo sistema per evitare che gli sviluppatori non pubblichino app al di fuori del Play Store e così mantenere il proprio monopolio nella distribuzione dei prodotti Android.
Secondo Epic ci sarebbe stato addirittura il direttore della sicurezza di Android all’interno di Google, che attraverso un’email ha scritto che la mossa di Google di diffondere la notizia del problema all’app così presto era sembrata in effetti “inappropriatamente terribile“.
La risposta di Google, per difendersi, è stata che la sicurezza degli utenti viene prima di tutto e quindi in casi estremi, d’altronde è proprio questo ciò che si legge nella Security Page dell’app, il termine dei 90 giorni può essere spostato in avanti o indietro.
Riguardo alla questione nel 2018, uscì un tweet da parte di Tim Sweeney CEO di Epic che accusava, in modo velato, Google di aver appositamente bruciato le tappe e non aver permesso alla società di pubblicare la patch. Ma in questo litigio tra Epic e Google, nei commenti del tweet, molti ritengono che invece sia stata sbagliata la richiesta fatta da Epic a Google di aspettare a diffondere la notizia della possibile falla nella sicurezza.