Platinum End è la più recente opera nata dalla coppia infallibile di Tsugumi Ōba-Takeshi Obata, creatori di Death Note e Bakkuman. Dal manga costituito da 14 volumi tankobon è stato tratto l’anime che è attualmente in corso. Numerose sono le critiche controverse che i fan stanno versando sull’opera, tanto che si potrebbe pensare ad un anime volto solo a pubblicizzare il manga.
“Tutte le persone sono nate per essere felici. Tutte le persone vivono per trovare la felicità”. Così recita la legge divina, e così era solita dire la madre di Mirai Kakehashi al proprio figlio. Il ragazzo però ha perso tutto. La sua famiglia è stata sterminata a causa di un incidente, i suoi zii lo hanno accolto nella loro dimora facendogli subire ogni sorta di vessazione; la sua vita scolastica procede anonima e priva di particolari soddisfazioni. Sentendosi svuotato, privo di uno scopo e di ragioni per vivere, Mirai si getta da un grattacielo per porre fine alla sua esistenza, ma l’intervento dell’Angelo Nasse evita la sua fine prematura. Nasse si presenta come “angelo custode” di Mirai e gli concede alcuni doni.
Mirai e Light, due facce della stessa moneta
Al centro della discussione degli spettatori vi è il character design del protagonista. Considerato da molti banale, Mirai Kakehashi incarna in ogni ambito i caratteri di un comune ragazzo. Tuttavia, potrebbe essere proprio questo a rendere la narrazione più confortevole, e facilita l’immedesimazione del lettore/spettatore. Contrariamente al risoluto e impeccabile Light Yagami, calcolatore e capace di prevedere qualsiasi imprevisto, Mirai ha bisogno di riflettere sulle sue scelte e si lascia guidare dalle sue emozioni; esattamente come un qualsiasi ragazzo della sua età in situazioni del tutto impensabili.
Dalla coppia Oba-Obata, era inevitabile la forte presenza di temi quali la giustizia e l’etica. Come ben sappiamo, Light ha una concezione assoluta e inequivocabile della giustizia. Come si presenterà invece Mirai? Quest’ultimo è un ragazzo che esce da una situazione familiare difficile, sa bene cosa significhi soffrire tanto che tenta il suicidio. Ci aspettiamo quindi una persona che, avendo appena ritrovato la volontà di rimanere in vita, vorrà tentare la posizione di Dio per permettere a tutti una vita serena. Un personaggio più simile alla tipologia di Light, sarà il nemico di Mirai, dal costume abbastanza discutibile. Non approfondiremo per ora questo aspetto per permettervi una serena visione e/o lettura dell’opera.