
“The batman”, la nuova trasposizione cinematografica dell’ uomo pipistrello ad opera di Matt Reeves è senza dubbio uno dei film più attesi dell’ anno.
Tutti siamo curiosi di vedere la nuova versione del supereroe DC, nonostante esso sia già comparso molte volte in passato:
La serie con Adam West, i due meravigliosi film di Tim Burton, quelli imbarazzanti di Schumacher, l’ iconica trilogia di Nolan e nel DCEU.
Tra tutte queste, una delle pellicole più interessanti è senza dubbio “Batman il ritorno”, la seconda tra quelle dirette da Burton e con Michael Keaton come Bruce Wayne.

Un Batman Burtoniano al 100%
Tim Burton aveva già diretto nel 1989 un film su Batman, che riscosse un enorme successo.
Esso era di base il fumetto rivisitato dal regista, ma gli elementi Burtoniani non erano così portati all’ ennesima potenza come nel suo seguito del 1992.
Infatti il Batman dei fumetti è visibile a malapena, contrastato dalle atmosfere che hanno reso Burton uno dei registi più amati di sempre.
Rispetto al suo predecessore, le ambientazioni gotiche (sotterranei, luoghi tenebrosi ecc.) sono più accentuate e l’atmosfera è decisamente più cupa.
Ed è anche leggermente più violento!
Ma il tocco di Burton è ancora più tangibile nella caratterizzazione dei personaggi.
Molti di essi infatti hanno quell’ solito che di grottesco, bizzarro.
Un cinefumetto atipico con personaggi indimenticabili .
Sono proprio i personaggi che rendono questo cinefumetto unico nel suo genere.
Burton infatti prende un audace decisione:
mostrare relativamente poco l’ uomo pipistrello preferendo così di dare molto spazio ad altri personaggi.
Ce ne sono 2 in particolare che nella loro peculiarità, sono il maggior punto di forza del film, e sono il villain principale e Catwoman.
Il cattivo qui è il Pinguino, interpretato da uno strepitoso Danny De Vito.
Egli è un personaggio più Burtiniano di tutti, non solo perché è grottesco, ma anche perché è grazie a lui che il regista ci parla dei temi a lui più cari:
L’ emarginazione e la solitudine dei diversi.
Il Pinguino viene mostrato come un uomo rifiutato dai suoi genitori, che orripilati dalla sua deformazione alle mani, lo abbandonarono nell’oscurità delle fogne di Gotham.
Egli è un personaggio di una malinconica tragicità, poiché emarginato non solo dalla società ma anche dai suoi stessi genitori, i primi che dovrebbero mostrargli affetto.
Sembra quasi infatti che Burton parteggi per lui.
Un’ altro personaggio interessante è Selina Kyle, ovvero Catwoman, impersonata da una Michelle Pfeifer molto in parte.
Anche essa molto bizzarra, è quasi come una femme fatale che si può porre sullo stesso piano di Bruce Wayne.
Essi , seppure sembrano in contrasto, sono due facce della stessa medaglia perché non conducono una vita normale perché possiedono un alter ego a causa del quale non riescono a trovare il loro posto nella società.
Da ricordare anche Max Shreck, anche lui un personaggio grottesco, che però a differenza degli altri rappresenta il male puro (possiamo anche dire lo schifo della società).
Interpretato dal grande Christopher Wolken, Shreck è un ricco magnate viscido, insidioso e senza un briciolo di moralità.
Un look molto suggestivo
La regia di Tim Burton è ispiratissima, rende le cupe atmosfere del film un vero spettacolo per gli occhi.
Fantastica la fotografia, che risalta molto i colori scuri e un ottimo montaggio.
I trucchi, i costumi e le scenografie sono ottimi.
E la ciliegina sulla torta è senza ombra di dubbio la mitica colonna sonora di Danny Elfman, (forse uno dei più grandi capolavori di questo straordinario compositore).
Che dire di più?
Forse è un film per i fan un po’ troppo diverso dal fumetto, ma senza dubbio è un film di grande impatto visivo ed emotinon che lo spettatore non può fare a meno di ammirare.
Se non l’ avete ancora visto, recupetatelo immediatamente a maggior ragione se siete fan dei fumetti!!