
Da quando hanno cominciato a dirigere i loro film, Ficarra e Picone sono riusciti a riscontrare un successo sempre maggiore.
Gli incassi aumentavano di pellicola in pellicola e il duo comico trovava sempre più apprezzamento dalla critica, ma soprattutto dal pubblico.
Dopo averci fatto ridere e riflettere con film notevoli come “Andiamo a quel paese “, “l’ ora legale ” e “il primo Natale”, quest’ anno tornano con “Incastrati”.
“Incastrati” è la nuova serie italiana uscita su Netflix il primo di gennaio ed è già al momento un enorme successo.
Infatti fino a pochissimi giorni fa era la serie più vista in Italia, riuscendo addirittura a battere la nuova attesissima stagione di Kobra kai e “Don t look up”.

Finalmente Ficarra e Picone parlano di mafia.
In questa serie Ficarra e Picone interpretano due sfortunati tecnici TV che si ritrovano per caso sulla scena di un delitto e per evitare di essere sospettati finiscono per mettersi sempre più nei guai.
Addirittura finiranno ad avere a che fare con la temutissima mafia.
Essendo siciliani, i due comici hanno sempre avuto come tema le problematiche dell’ Italia, specialmente nel sud, ma non avevano mai parlato della Mafia così approfonditamente.
Un’ avvincente fusione di generi.
Con Incastrati, Ficarra e Picone hanno dimostrato di aver raggiunto una notevole maturità artistica, poiché riescono a tenere salde le redini di un intelligente mix di generi.
Infatti la serie è sostanzialmente un thriller poliziesco con un pizzico di dramma è soprattutto la comicità tipica del duo.
Il loro umorismo è basato su battute semplicissime ma sufficienti a far ridere lo spettatore.
Certamente ci sono delle scene in cui si ride di gusto, ma spesso il riso è intriso di quell’ amarezza tipica del duo, ma qui esasperata più del solito.
Infatti dopo le risate, lo spettatore si rende conto che in realtà il tutto si prende più sul serio e comincia a riflettere.
Seppure addolcita dall’ umorismo, la serie è una aspra critica sociale che affronta molte tematiche.
Oltre a esporre la seria problematica della mafia, “Incastrati” va a mettere alla berlina la stupidità dell’ italiano medio, che spesso pecca di omertà.
Molto criticati anche le forze dell’ ordine e il sistema burocratico* , poiché scendono a patti con questa gente pericolosa invece che contrastarla.
* C’ è anche una scena che critica un problema tipico di tutta l’Italia è che tutti odiano, l’ eccessiva burocrazia, che non fa altro che complicare le cose più di quanto lo siano di già.
Inoltre i mass media sono accusati di non volere che la mafia non venga fermata, poiché per loro sono fonte sicura di notizie facilmente vendibili.
La piena maturità artistica.
Oltre ad essere maturati per quanto riguarda il contenuto, con “Incastrati”sono molto migliorati anche dal punto di vista tecnico.
Se nei loro primi film, c’ erano dei piccoli errori e la regia era normalissima e che non si faceva sentire, in questa serie la regia non è assolutamente male.
Nonostante già con “l’ ora legale” e “il primo natale” avevano aggiustato la tecnica, qui ci sono delle scene che quasi non sembrano neanche dirette da loro da quanto siano belle.
Ficarra e Picone sono riusciti a inserire dei momenti in cui la regia si fa sentire eccome! Nonostante essa sia semplice,priva di virtuosismi esagerati.
Molto buoni anche il montaggio e la fotografia che rende al meglio l’ ambientazione siciliana.
Loro due recitano bene, ma sono affiancati da un buon cast (tutti gli attori sono bravi, ma nelle ultime puntate c’ è un Leo Gullotta straordinario!!)
In conclusione.
Se siete i pochi che ancora non hanno visto questa serie, fatelo perché è veramente divertente, intrigante e soprattutto vi darà tanti spunti di riflessione.