Unpacking è un puzzle-gamr sviluppato da Witch Beam e pubblicato da Humble Bundle per Microsoft Windows, MacOS, Linux, Nintendo Switch e Xbox One.
Come si sarà ben capito dal titolo, Unpacking è un videogioco in cui, per ogni stage, dovremo sistemare a dovere diversi tipi di oggetti all’interno delle stanze. Seppur possa sembrare stupido e banale, Unpacking è capace di far emergere forti emozioni.
Non per niente, ancora prima del rilascio, il gioco ha vinto il premio Gioco dell’Anno e l’Eccellenza in Accessibilità dall’Australian Game Developer Awards. Senza contare la considerazione tra i migliori giochi dell’anno da parte delle più grandi testate giornalistiche americane, sebbene il gioco fosse uscito solo il 2 Novembre 2021. ( The New Yorker, LA Times, Forbes, Financial Times, CNET, NME e Polygon.)
Una trama non raccontata
Non c’è nessun narratore, nessun dialogo, non viene mostrato nessun personaggio. Nonostante ciò, possiamo capire cosa succede nella vita della protagonista durante i vari traslochi e sistemando i suoi oggetti. Senza ombra di dubbio, questo tipo di racconto è sicuramente innovativo. Possiamo comprendere la crescita, gli hobby, le relazioni di questa ragazza che diventa adulta solo sistemando gli oggetti in giro per casa.

Rompicapi zuppi di nostalgia
Non dobbiamo dimenticare che Unpacking è comunque un puzzle-game. Noteremo infatti che gli oggetti conservati dalla protagonista sono, a volte, anche troppi, e difficili da organizzare. Il gioco stesso non proseguirà se non collochiamo nel posto giusto ogni elemento. Di conseguenza, ci saranno svariate volte in cui saremo costretti a rimettere tutto a soqquadro per trovare lo spazio adatto a quell’ammasso di pixel che forma un oggetto incerto. Ogni singolo elemento ha dei suoi suoni particolari quando viene sollevato e collocato, quasi a contribuire con l’atmosfera e la musicalità del gioco.
Con il proseguire dei capitoli noteremo quali sono gli oggetti più ricorrenti, a cui ci saremo affezionati anche noi nel vederli consumati dal tempo. L’immedesimazione è tale che, anche una piccola cartolina o una action figure, riescano a strapparci un sorriso nostalgico.